4 Aprile 2012



La depressione in cifre

L'importanza della diagnosi e il ruolo della prevenzione

I dati sull'incidenza della depressione dimostrano l'importanza di una diagnosi precoce e di un'efficace prevenzione 

I dati riguardanti la popolazione generale che nei paesi industrializzati accede alle cure primarie, evidenziano una prevalenza del 5% per la depressione maggiore e dell’ 1,5 % per la distimia. Secondo recenti studi italiani in medicina generale, 1 paziente su 8 che si presenta all’attenzione del medico di medicina generale presenta un disturbo psicologico diagnosticabile, e per la metà circa di questi casi si tratta di un disturbo depressivo. Inoltre, tutti gli studi evidenziano la presenza di molti casi sottosoglia. Una componente compresa tra il 40 e l’80% dei pazienti con un disturbo depressivo decide di consultare il proprio medico di famiglia.

 

L’identificazione immediata della depressione e l’inizio di un percorso terapeutico in tempi brevi possono ridurre la gravità e la durata della sintomatologia depressiva. Ciò presuppone un efficace intervento di prevenzione e di trattamento psicologico che può comprendere diverse fasi e strumenti:

  • Testing psicologico
  • Colloqui diagnostici
  • Colloqui psicologici clinici
  • Consulenza psicologica
  • Supporto psicologico
  • Invio in psicoterapia

Rivolgersi ad uno psicologo per se stessi, un figlio o un familiare non significa “non essere stati in grado di…” (ascoltare, capire) significa invece provare a comprendere i propri sentimenti imparando a gestirli, concedersi uno spazio d’ascolto all’interno del quale raccontarsi ed elaborare le proprie reazioni emotive, attribuendo loro un significato. Riconoscere gli elementi indicativi di un disturbo depressivo nell’insieme di sintomi e segni riportati dalla persona non è facile. Gli aspetti medici, psicologici, sociali, burocratici possono confondere e mascherare quegli elementi che potrebbero configurarsi in un disturbo depressivo. La modalità di presentazione più frequente dei disturbi depressivi al medico di medicina generale è quella cosiddetta “somatica” (il paziente riferisce dolori fisici come cefalea, lombalgia, cervicalgia oppure sintomi gastrointestinali, cardiaci, neurologici combinati e di difficile attribuzione ad altra patologia medica definita). Supportare, chiarire, informare sono interventi importanti nello strutturare e nel mantenere un’alleanza terapeutica il cui deficit comprometterebbe qualsiasi intervento farmacologico.

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Davide Minosa


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