11 Aprile 2012



Il bullismo

Nuove ricerche su un fenomeno in crescita

Il bullismo è un fenomeno in crescita; nuove ricerche ne definiscono gli aspetti comportamentali-emotivi

Il bullismo è una forma di aggressività intenzionale, ingiustificata, non provocata, continuata nel tempo e frequente (Olweus, 1993). Il bullismo implica una situazione di disparità che si crea tra bullo e vittima che li vede in una relazione asimmetrica in cui l'aggressività può assumere diverse forme. Le azioni aggressive possono essere di tipo fisico e diretto (spinte, calci, ecc..) m anche solamente verbali (insulti, offese, ecc..) oppure di tipo indiretto, cioè relazionali e psicologiche. Negli ultimi anni sono nate anche nuove forme di "cyberbullismo", in cui l'aggressore utilizza mezzi di comunicazione come internet, dispositivi digitali e telefoni cellulari per mettere in pratica le sue aggressioni. Il bullismo si manifesta in gruppi in cui esistono ruoli definiti; spesso si possono riconoscere il "seguace" del bullo, il difensore (o i difensori) della vittima, uno o più "spettatori" che rimangono estranei ai fatti. Una ricerca recente condotta in Italia su un campione di 682 bambini e ragazzi dagli 8 ai 16 anni in 10 scuole ha analizzato il fenomeno tra gli ultimi due anni di scuole elementari, i tre delle scuole medie e i primi due anni delle scuole superiori. I risultati hanno evidenziato un numero maggiore di maschi nel ruolo di bullo e di suo seguace ed un numero maggiore di femmine nel ruolo invece di difensore o di spettatore esterno. Gli stessi risultati hanno evidenziato che - al crescere dell'età - corrisponde una diminuzione di individui nei ruoli di difensori della vittima o di seguaci del bullo, mentre aumenta il numero di quelli non coinvolti e spettatori. Dal punto di vista delle caratteristiche comportamentali ed emotive, vari lavori pubblicati tra il 2005 e il 2008 (M. Camodeca, F. A. Goossens) hanno dimostrato che i bulli possiedono la capacità di comprendere gli stati mentali e le emozioni dell'altro ma hanno invece dei deficit nella comprensione di situazioni sociali ambigue e bassi livelli di empatia, di senso di colpa e di vergogna. La vittima ha scarsa autostima e ansia per possibile esposizione a situazioni sociali e di giudizio altrui.

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Davide Minosa


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