4 Aprile 2012



Ansia e stili di attaccamento

La vulnerabilità ai sintomi ansiosi e lo stile di attaccamento

Alcuni studi hanno dimostrato che esiste una correlazione tra la modalità di relazione madre-bambino, lo stile di attaccamento e i meccanismi neurali

L'ansia è una condizione psicologica connessa ad una serie di sintomi psicologici (inquietudine, nervosismo, preoccupazioni) e fisici (tachicardia, difficoltà di respirazione, sudorazione) e al coinvolgimento del sistema nervoso autonomo. Se rimane contenuta entro certi limiti, l'ansia non è una condizione patologica ma funziona da "propulsore" per ottimizzare le nostre prestazioni (può farlo, per esempio, l'ansia che precede una gara sportiva o un esame). In psicologia si distingue anche un'ansia "di stato" da un'ansia "di tratto". La prima è una specie di "frattura" nel continuum emozionale della persona (un esempio è lo stato ansioso che può precedere una gara sportiva oppure un esame importante), la seconda è invece una caratteristica della personalità e può essere anch'essa patologica o non patologica. Questo perché ognuno di noi ha un proprio personale "tratto d'ansia" che ne condiziona il comportamento. Alcune ricerche di neuroimmagine hanno dimostrato che persone che soffrono di attacchi di panico presentano anomalie nel lobo frontale; la PET su persone che soffrono di attacchi di panico effettuata a riposo ha evidenziato un'aumento del flusso ematico nel paraippocampo. Alcuni studi hanno evidenziato una correlazione tra la modalità di relazione madre-bambino, lo stile di attaccamento e i meccanismi neurali. Questo significa che, eccetto lo stile di attaccamento sicuro (che doterebbe la persona di un "corredo neurale" adatto a rispondere in modo adeguato agli eventi stressanti), gli altri stili di attaccamento individuabili esporrebbero la persona allo sviluppo di disturbi psicologici. In particolare, soggetti con una storia di attaccamento evitante presentano una tendenza all' "autoregolamentazione" dell'eccitazione; sono quelle persone che non ricercano gli altri nei momenti di stress ma si chiudono in se stesse. Queste persone presentano anche una maggiore attivazione della componente parasimpatica del sistema nervoso autonomo. Persone con una storia di attaccamento ansioso hanno una soglia più bassa per l'eccitazione e presentano difficoltà a mantenerla entro limiti gestibili, con una tendenza all'amplificazione e all'iperattività della componente simpatica del sistema nervoso autonomo. Infine, soggetti con una storia di attaccamento cosiddetto disorientato/disorganizzato rispondono agli eventi stressanti con l'attività in rapida successione sia di una sia dell'altra componente (simpatica e parasimpatica); queste persone presentano anche livelli alti di cortisolo, frequenza cardiaca elevata, reazioni di allarme piuttosto intense e altri sintomi come immobilismo, apatia, insensibilità agli stimoli, ritiro dalla realtà che sono collegati all'attivazione della componente dorsale del vago.

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Davide Minosa


Commenti

24 Luglio 2012 12:05:29

raradiunaperla@hotmail.it

L'ansia è quella cosa che assale e si vive da mattina a sera, ogni istante, in costante stato vizioso. Io la riconosco perchè qualsiasi problema mi mette in crisi, ma non solo; l'avverto anche nel semplice chiacchierare con qualcuno. Paura del giudizio altrui per qualsiasi cosa dica o faccia. Il risultato di questa ansia è quello che il mio modo di essere è iniziato ad apparire sempre più finto,controllato, costruito!

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